Il fondo per la riduzione della pressione fiscale, istituito dall’emendamento alla legge di Stabilità, che permetterà la riduzione del cuneo fiscale destinerà risorse «in egual misura» da un lato a imprese, lavoratori autonomi e piccolissime imprese in contabilità semplificata, e dall’altro a lavoratori e pensionati. La platea dei destinatari viene così allargata anche a nuove categorie rispetto ai soli lavoratori e alle sole imprese.
I RISPARMI - Il fondo sarà alimentato dall’ammontare dei risparmi derivanti dalla spending review che non sono già stati impegnati nel conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica; dalle maggiori entrate derivanti dall’attività di contrasto all’evasione fiscale; dalle misure straordinarie di contrasto all’evasione e non computate nei saldi di finanza pubblica, come le imposte sui capitali esportati all’estero.
LE CARTELLE - Via libera anche alla sanatoria delle cartelle di Equitalia, che prevede il pagamento della sanzione senza interessi. Lo prevede un altro emendamento approvato dalla commissione Bilancio della Camera.
LE MODIFICHE - La proposta di modifica prevede quindi il pagamento dell’intero importo iscritto a ruolo e le sanzioni, ma senza gli interessi, da pagare in un’unica soluzione entro il 28 febbraio. Restano inoltre da pagare le remunerazioni dovute a Equitalia, a titolo di remunerazione. Rimangono escluse dalla sanatoria le somme da riscuotere per effetto di sentenze di condanna della Corte dei Conti.
GLI STADI - Approvato inoltre l’emendamento che consente la costruzione di nuovi stadi o l’ammodernamento di vecchi impianti sportivi senza però la possibilità di costruire anche nuovi complessi di edilizia residenziale. Integra l’apposito fondo e semplifica le procedure amministrative, prevedendo anche modalità innovative di finanziamento.
LE CRITICHE - E arrivano le prime lamentele sul progetto di legge di Stabilità: «Ha un’impostazione novecentesca, perché immagina ancora un mondo fatto di manifatture e lavoratori professionalmente deboli. Alte professionalità e lavoratori della conoscenza sono ancora una volta marginalizzati dalle scelte della politica economica governativa», attacca Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, la confederazione delle più importanti associazioni professionali dei servizi all’impresa e delle nuove professioni.
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